Qualora un soggetto IRPEF ceda una partecipazione che incorpora utili deliberati e non riscossi, occorre stabilire se la quota parte del prezzo di cessione riferibile a detti utili si qualifichi come reddito di capitale oppure come reddito diverso, con conseguenze non solo sulla fruibilità del regime transitorio di imposizione dei dividendi, ma anche sulla compensazione delle minusvalenze a riporto.

Ne parlano Antonio Fiorentino Martino e Andrea Cerofolini sul nuovo numero del Corriere Tributario.

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